Oivo principale del progetto è quello di sfidare concretamente la criminalità organizzata, contribuendo a modificare, in chiave positiva, l’ assetto produttivo delle aree dei Comuni coinvolti facendo nascere da terreni improduttivi confiscati ai mafiosi una opportunità di sviluppo e di lavoro per giovani disoccupati.
Attraverso la realizzazione del progetto si vuole dimostrare altresì che ciò che la mafia aveva sottratto alla collettività, col sopruso e con la forza dell’intimidazione, può essere restituito alla società civile e può consentire la creazione di una nuova cultura imprenditoriale tra i disoccupati del territorio, prevenendo e recuperando condizioni di disagio e emarginazione; al contempo si intende riscattare riscattare e dare un nuovo “marchio di legalità” ad un territorio sofferto, promuovendone lo sviluppo e favorendo la crescita delle comunità che la costituiscono attraverso la condivisione dell’iniziativa.
Obiettivi specifici del progetto sono:
- Recuperare il patrimonio confiscato a cosa nostra assegnato dai comuni associati al Consorzio, patrimonio costituito da terreni agricoli inutilizzati e in stato di totale abbandono per la mancanza di una gestione efficace ed economica durante la fase del sequestro e della confisca.
- Creare, mediante selezione pubblica aperta ai giovani disoccupati del territorio, cooperative sociali, prevenendo e recuperando condizioni di disagio e emarginazione, per generare una imprenditoria sana e pulita, che attraverso lo sfruttamento dei beni confiscati possa produrre iniziative concrete e durature di recupero del territorio alla legalità, con la creazione di nuovi posti di lavoro, nel rispetto di uno sviluppo sostenibile, e da un punto di vista produttivo, creare un sistema integrato che dia origine a produzioni biologiche di qualità
- Ralizzare attività volte a diffondere la cultura della legalità in un contesto territoriale difficile