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Il consiglio di amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio per il triennio  2019/2021 (con scadenza 15/09/2022) risulta così composto:

1) PRESIDENTE: Dott.ssa Valeria Gaspari, Capo di Gabinetto del Prefetto - designata dal Prefetto di Trapani con nota prefettizia n. 831/Area 1^ in data 10/10/2019, ai sensi dell’art. 13 dello statuto consortile.

2) COMPONENTE: Dott. Bernardo Giuseppe Triolo, Segretario Generale del Comune di Marsala,  nominato con deliberazione dell'Assemblea del Consorzio n° 17 del 16/09/2019.

3) COMPONENTE: Arch. Gaspare Bianco, Dirigente Regionale, nominato con deliberazione dell'Assemblea del Consorzio n. 9 del 15/09/2020, in sostituzione del compianto dott. Roberto De Simone

Svolge le funzioni di Segretario/Direttore la Dott.ssa Antonina Marascia, Segretario Generale del Comune di Mazara del Vallo, nominata con deliberazione dell'Assemblea del Consorzio n. 16 del 16/09/2019.

L'assemblea

L’Assemblea è l’organo istituzionale del Consorzio, diretta rappresentanza delle comunità locali. Ha autonomia organizzativa e ad essa spetta determinare gli indirizzi del Consorzio, per il conseguimento dei compiti statutari e controllare l’attività degli organi consortili. L’Assemblea è composta dai Sindaci dei Comuni aderenti al Consorzio e la Presidenza è assunta a rotazione annualmente da ciascuno di essi.

 

L'ASSEMBLEA
PRESIDENTE Sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci
COMPONENTE Sindaco di Castelvetrano Enzo Alfano
COMPONENTE Sindaco di Alcamo Domenico Surdi
COMPONENTE Sindaco di Castellamare del Golfo Giuseppe Fausto
 
COMPONENTE Sindaco di Marsala Massimo Grillo
COMPONENTE Sindaco di Campobello di Mazara Giuseppe Castiglione
COMPONENTE Sindaco di Paceco Giuseppe Scarcella
COMPONENTE Sindaco di Calatafimi-Segesta Francesco Grupposo  
COMPONENTE Sindaco di Salemi Domenico Venuti
COMPONENTE Sindaco di Vita Giuseppe Riserbato
COMPONENTE Sindaco di Partanna Francesco Li Vigni  

Il consorzio

Il Consorzio formato ai sensi dell’articolo 31 del D.Lgs. 267/2000 è dotato di autonomia gestionale e di personalità giuridica di diritto pubblico.

Di seguito è possibile visualizzare o scaricare copia dello statuto. clicca qui per scaricare lo statuto

I risultati

Oggi a distanza di dieci anni dalla sua costituzione quello che un giornale locale definiva un sogno, è divenuto realtà.

Grazie all’azione coordinata di Sindaci appartenenti a forze politiche diverse, della Prefettura di Palermo, delle Forze dell’ordine, dei partner del Progetto, dei giovani delle Cooperative e soprattutto del Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che ha investito rilevanti risorse nell’iniziativa, sfruttando le risorse che erano dei boss e creando sviluppo per contrasto con l’illegalità, tutto il patrimonio confiscato a cosa nostra e assegnato al Consorzio viene utilizzato per finalità produttive e sociali.

Grazie agli investimenti realizzati i beni improduttivi che appartenevano a boss di primo piano come Totò Riina, Bernardo Provenzano, Giovanni Brusca, sono stati recuperati e trasformati in strutture produttive, reimmesse nel circuito dell’economia legale e affidate in gestione a quattro cooperative sociali di giovani (Placido Rizzotto Libera Terra, Lavoro e non solo, Elios, Pio La Torre Libera Terra ) nel frattempo costituite.

Oggi in queste strutture e sui 700 ettari di terre confiscate alla mafia nella nostra disponibilità lavorano circa 100 persone, tra soci delle Cooperative e l’indotto che si è creato nel territorio.

Grazie a questo impegno, nelle terre confiscate alla mafia si produce la pasta, il vino, i meloni, il pomodoro, il miele, le conserve ma anche ceci e lenticchie, prodotti biologici di elevatissima qualità trasformati nei nostri impianti e che è possibile degustare nei nostri centri agrituristici.

Brillante intuizione è anche la commercializzazione e la distribuzione su scala nazionale, sia nei grandi ipermercati che nelle piccole botteghe locali, dei prodotti provenienti dalle terre confiscate.

Trasformare il grano in pasta e l’uva in vino, confezionare i legumi e le conserve, vendere i meloni, ha dato la possibilità di immettere sul mercato, oltre al prodotto, un forte messaggio: si può creare ricchezza dalle terre liberate dalla mafia.

Ricchezza pulita, con una forte ricaduta territoriale, che ha innescato un circolo economico virtuoso in via di continua e rapida espansione e che rappresenta per quelle Comunità segnate dalla presenza mafiosa, il segnale più forte e concreto della riaffermazione dell’autorità dello Stato che, attraverso la creazione di nuove condizioni di sviluppo, ha rafforzato in modo decisivo le condizioni di sicurezza.

Allegati:
FileDescrizione
Scarica questo file (delibera CDA 11 del 8.10.2014.pdf)Delibera CDAAssegnazione risorse e piano degli obiettivi relativi all'esercizio finanziario 2014

I partner

Data la rilevanza socio-economica dell’iniziativa, nonchè la sua particolare complessità, LA Prefettura di Palermo sin dall’inizio ha sentito il bisogno di coinvolgere in questa esperienza, attraverso la sottoscrizione della “Carta degli Impegni”, anche due società a capitale pubblico Italia Lavoro S.p.A. e il Consorzio Sudgest, nonchè l’ Associazione “Libera” di Don Luigi Ciotti, network che raccoglie oggi oltre 1500 associazioni impegnate nella lotta contro la mafia, affinchè questi soggetti potessero mettere a disposizione le rispettive competenze, e dare un supporto di immagine e di contenuti che, oltre ad attribuire un valore aggiunto all’iniziativa, potessero garantire quel necessario incremento di valore aggiunto e di immagine del progetto,

Per effetto ciò Italia Lavoro s.p.a. ha svolto le azioni di selezione, di formazione, di tutoraggio, di trasferimento di conoscenze e di accompagnamento alla professionalizzazione dei giovani delle cooperative alle quali il Consorzio “Sviluppo e Legalità” affida i propri beni per la loro gestione.

Il Consorzio Sudgest, con il supporto dell’Associazione Libera ha predisposto il primo progetto di sviluppo dei beni per consentirne il recupero e il riutilizzo in chiave economica ed occupazionale ed ha definito al contempo, le condizioni imprenditoriali per la loro gestione.

L’Associazione Libera ha assunto il compito di svolgere attività di informazione sul progetto e di promozione culturale sul territorio, mediante campi di volontariato, incontri, conferenze, allo scopo di far emergere i soggetti che avrebbero costituito le cooperative sociali, asse portante del progetto.

Oggi l’Associazione Libera coordina, nell’ambito del Progetto Libera Terra, altre esperienze di gestione sociale, da parte di cooperative di giovani , di terre confiscate alle mafie su tutto il territorio nazionale.

Allegati:
FileDescrizione
Scarica questo file (Scan_20140508_133726.pdf)Rendiconto 2013Conto economico
Scarica questo file (Scan_20140508_133047.pdf)Rendiconto 2013Bilancio

Gli investimenti

Un ruolo decisivo per l’attuazione del progetto nel suo complesso come detto ha avuto il Ministero dell’Interno Dipartimento della Pubblica Sicurezza – gestore del Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia, periodo 2000-2006, co finanziato dalla Unione Europea che, il 1.10.2001 ha assunto il Progetto Sviluppo e Legalità a progetto Pilota e ne ha finanziato la realizzazione investendo risorse economiche che stanno portando nel territorio sviluppo e occupazione.

Nel periodo 2000 2006 il Ministero dell’Interno ha investito nel Progetto Sviluppo e Legalità € 3.778.389,77 di cui € 3.048.519,00 di Fondi FESR e € 729.870,77 di Fondi FSE.

Sempre il Ministero dell’Interno ha finanziato al Consorzio ulteriori iniziative di recupero per finalità produttive di beni confiscati alla mafia nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Sicurezza per lo sviluppo Obiettivo convergenza 2007 2013 cofinanziato dall’Unione Europea. I nuovi investimenti ammontano ad € 3.548.200,04 di Fondi FESR.

Anche la Regione Siciliana con i Fondi dell’APQ “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, ha investito nel Progetto Sviluppo e Legalità risorse pari ad € 1.515.000,00.

GLI INVESTIMENTI PON SICUREZZA 2000 2006
GLI INVESTIMENTI APQ CARLO ALBERO DALLA CHIESA 2000 2006
GLI INVESTIMENTI PON SICUREZZA 2007 2013

Allegati:
FileDescrizione
Scarica questo file (provvedimento 27 del 25.11.2013.pdf)provvedimento n.27 del 25.11.2013voubbdnfhytr

Gli obiettivi

Oivo principale del progetto è quello di sfidare concretamente la criminalità organizzata, contribuendo a modificare, in chiave positiva, l’ assetto produttivo delle aree dei Comuni coinvolti facendo nascere da terreni improduttivi confiscati ai mafiosi una opportunità di sviluppo e di lavoro per giovani disoccupati.

Attraverso la realizzazione del progetto si vuole dimostrare altresì che ciò che la mafia aveva sottratto alla collettività, col sopruso e con la forza dell’intimidazione, può essere restituito alla società civile e può consentire la creazione di una nuova cultura imprenditoriale tra i disoccupati del territorio, prevenendo e recuperando condizioni di disagio e emarginazione; al contempo si intende riscattare riscattare e dare un nuovo “marchio di legalità” ad un territorio sofferto, promuovendone lo sviluppo e favorendo la crescita delle comunità che la costituiscono attraverso la condivisione dell’iniziativa.

Obiettivi specifici del progetto sono:

  • Recuperare il patrimonio confiscato a cosa nostra assegnato dai comuni associati al Consorzio, patrimonio costituito da terreni agricoli inutilizzati e in stato di totale abbandono per la mancanza di una gestione efficace ed economica durante la fase del sequestro e della confisca.
  • Creare, mediante selezione pubblica aperta ai giovani disoccupati del territorio, cooperative sociali, prevenendo e recuperando condizioni di disagio e emarginazione, per generare una imprenditoria sana e pulita, che attraverso lo sfruttamento dei beni confiscati possa produrre iniziative concrete e durature di recupero del territorio alla legalità, con la creazione di nuovi posti di lavoro, nel rispetto di uno sviluppo sostenibile, e da un punto di vista produttivo, creare un sistema integrato che dia origine a produzioni biologiche di qualità
  • Ralizzare attività volte a diffondere la cultura della legalità in un contesto territoriale difficile

Amministrazione Trasparente